venerdì 12 gennaio 2018

Giro di boa

Lo hai già scritto. lo hai già detto. Credere in un gruppo è dura, soprattutto a Belluno. Inizi. Scrivi. Provi. Vivi. Muori. Ripeti. Alle volte sei tu che mangi l'orso (e ti ci pigli qualche soddisfazione) alle volte è l'orso che mangia te.

E questo è uno di quei periodi. Quattro anni fa mettevi in piedi timidamente un gruppo. Altre facce. altre esperienze. A 40 anni ormai fai fatica a crederci oggi dopo tutto quello che è passato.

Sono successe troppe cose e tutto si è complicato, tu forse non hai più la forza e tutto nella tua vita sta cadendo a pezzi. Ma oh, la musica salva. Magari uno di questi giorni te lo fai tatuare pure.
Tanto, cazzata più, cazzata meno...

E così, dopo un chitarrista, un batterista dalle ceneri di un lontano passato speed-e-trash-metal chi come  ti ha sostenuto li dentro, ascoltato, visto disperarti per come tutto alla fine il più delle volte sia destinato a peggiorare tira fuori dal cilindro Simone. Cosa vedi? speranza.

Che forse tutto si pò ricostruire, o cambiare, perchè quando qualcosa non va bisogna rimboccarsi le maniche, sporcarsi e crederci come se non ci fosse domani. Anche e quando è più difficile farlo. Anche quando la non-scelta rappresenta, inevitabilmente, una scelta peggiore.

Perchè in fondo, molto in fondo, senti che non tutto è perduto.
E oh. La musica salva ancora. e non solo te a quanto pare :)

mercoledì 14 giugno 2017

Ho visto Mark dei blink182. Ma anche no.

Rieccoci. Grandi momenti da incorniciare.
Festa del compleanno di Jack. o forse era mesi prima. boh. Insomma sono alla terza (?) boh forse ventordiciesima birra (che poi jack mi devi spiegare una cosa. Ma in panz caverna la birra non finisce mai?) e ad un certo punto vedo Mark Hoppus dei Blink 182. No, giuri sul serio che era lui. Ora, sapevo A- che al ritrovo di noi deboscia non poteva esserci Mark. B- I blink non li ascolto da quando avevo 14 anni e ho pensato "cazzo che bene che è invecchiato, ma come fa, mangia merda di mago?" C- No, niente stavo per apostrofarlo nel mio Venglish (l'inglese veneziano che dopo lo spanglish quest'anno spopolerà tantissimo) quando, impaurito si è girato a guardarmi credendo che volessi stuprarlo.

"Beah Mark" gli ho detto. e lui mi fa "Mark chi?"
sconforto, delusione, io stronzo. Si chiamava Paolo, suonava in un'altro gruppo il basso. E insomma. Metti la comune passione che abbiamo scoperto di avere per manga, fantascienza, videogiochi vintaggi, giochi in scatola e cose inutili ai più e lima-di-qua-e-taglia-di-la alla fine son già tre settimane che suona con noi la chitarra.
Fase transitoria? dipende da un devasto di cose, ma direi che siamo sul pezzo.
Beah Mark!

venerdì 17 marzo 2017

One For Belluno!

Wow, due postate sul blog dei What to fight for nello stesso mese. non succedeva da anni. Ed anche se un po' meno sul terreno ed in un periodo vorrei-ma-non-posso per alcuni di noi, oggi ci siamo ancora. 

Con qualche canzone in più (che oh, non fa mai male) qualche chilo in più e in meno ma la passione che finalmente, trovati dei giovani deboscia come noi in altri gruppi siamo liberi di rilasciare furiosamente come da tradizione; e non solo per noi; siamo consapevoli di chi siamo, dove siamo e quanto il nostro retaggio abbia inciso sulle nostre scelte oggi nella musica che suoniamo.

Ma veniamo ai fatti! E' ufficiale: Il 15 aprile suoniamo alla brass a Belluno con i tipi qui sopra che insieme a noi vogliono credere di più nella nostra terra e nella nostra scena. Decidiamo quindi di creare la prima edizione di "here they come to conquer B-Hell-1" iniziativa itinerante che speriamo abbia un riscontro per futuri eventi per continuare ad alimentare la fede cieca nel nostro underground.

L'occasione servirà a celebrare THIS IS B-HELL-1 ,nome sotto al quale contiamo di riunire chi, senza patria ne'padrone, cerchi delle persone interessate ad ascoltare le sue idee, di qualsivoglia natura espressiva. E non parliamo solo di gruppi, ma di chiunque abbia voglia di vedere questo posto vivere una volta per tutte!

Musicians, boarders, makers, anything doers: Welcome home. THIS IS B-HELL-1 !
Ci vediamo li bestie, siate numerosi (incrociamo l'incrociabile)

mercoledì 15 marzo 2017

Stop'n'go

La vita è troppo veloce, ed alle volte bisognerebbe fermarsi. Me lo ripeto da quando ho 14 anni, da quando il tempo è diventato mio nemico giurato.... tipo Joker per Batman. Mai d'accordo ma mai divisi.

Oggi però, anche se con un mostruoso ma puntale ritardo, in questo preciso istante mi impongo di fermarmi. Alla faccia del tempo che mi sta aspettando al varco, forse per come le cose nella mia, nella nostra vita stanno prendendo direzioni e sensi inaspettati.

Mi, Ci fermiamo un secondo perchè Donato esce dal gruppo, appunto perchè la vita corre veloce. E non sempre e possibile fare tutto.

Cosa si dice a questo punto? Si alzano i boccali ad un'amico che, con il suo stile, esce senza sbattere la porta (perchè dopo un certo punto della propria vita non è più saggio farlo...) se ne va dalla nostra formazione sommestamente, incurante e forse inconsapevole della grandezza e dei grandi momenti che ci hanno visto crescere insieme.

Si ripensa al momento in cui, ad una festa di compleanno di tuo figlio un gigatrilione di anni fa conoscevi uno che suonava la chitarra. Pochi mesi dopo a casa sua visitavi il più grande muro di Ciddì che mente umana possa concepire (Giuri! tipo te con le action-figures-e-le-nerf-e-i-lego-e-i-fumetti-tuttinsieme ma solo di cd!).Oh Don, poi un giorno casa tua la facciamo diventare una mecca, per gli audiofili, cristo santo....


A cosa si ripensa, se non a tutte le volte che si è iniziato da soli perchè nessuno ci credeva come noi due (fino a che non sono arrivati gli altri) ed a tutte le volte che "Cesco, non mollare, un buon batterista lo troviamo, le canzoni non sono male..." e poi qualcuno è arrivato...

Cosa si fa a questo punto? lo si guarda andare via con il sorriso che "oh, Belluno è piccola, tanto ci si becca in giro", con quella nostaglia che la vita ricomincerà troppo veloce e che forse non è esattamente facile ribeccarsi. Ma oh! una birra ci sta! E tienili bene i Legni Don, che prima o poi ci si rivede nella scena e si risuona furiosamente come continueremo a fare. Per te. Per noi.

lunedì 14 dicembre 2015

365 Volte Grazie

Cosa lo apri a fare un blog se poi non ci scrivi mai? forse per  scrivere stretttamente quello che serve... o forse la vita ti sta fagocitando con tutte le strade che ti si parano davanti ed allora cerchi di esserci anche dove non ci arrivi, perchè la vita è una, e preferisci pensare di averle provate tutte piuttosto che rimpiangere di aver lasciato qualcosa intentato. Time makes & takes people qualcuno diceva.... Ed allora meglio muoversi.

Ed eccoci qui a scrivere dopo una vita. perchè è passato un'anno (in realtà ben di più in realtà) da quando I What to Fight For Hanno una formazione decente e stabile. Cosa (mi si permetta di farlo notare di questi tempi) già stupefacente di suo.

Non avrei mai pensato di trovare altri tre beoni-musicisti-in-erba pronti a credere in questa idea quanto me (ed alle volte mi stupisco che ci credano di più). Se a questo ci aggiungiamo qualche concerto e qualche registrazione, direi che il bilancio quadra e che qualcosa è stato fatto. Si poteva fare di più? nella vita sempre.

Ma potevamo non esserci più, potevamo non esserci mai stati. per cui benchè la strada si prospetti lunga e difficile, intravediamo le prossime tappe e navighiamo a vista, verso mari tempestosi con il coraggio che ci ha fatto credere che potessimo tirare su qualche canzone e suonare fino alla prossima bevuta insieme, fino alla prossima partita ad Halo 5 e sopratttutto fino alla prossima risata isterica al take 140 del basso di un'improvvisato studio in un garage bellunese noto per traffici illeciti di action figures...

Grazie a chi ci ha creduto insieme a me. Rise your voice again!

domenica 19 aprile 2015

Let's start today. Again.

Ecco. pronte o quasi le basi di batteria. Così. da una settimana per l'altra. l'ho buttata li ai W2F4 e gli è andata bene. Jhon alla seconda registrazione. gli altri alla prima. Tre tracce. Venerdì prox il basso. una vita che non registravo qualsiasi cosa. Ci ho provato perchè era giusto che succedesse. Perchè in vita mia prima di prendersi sul serio ci stava che si facesse i cazzoni in sala prove e pensando "oh, magari poi ce le portiamo in studio queste così abbiamo un idea di come suonano le canzoni" A riascoltare non cìè male, per esserci improvvisati alla bell'emmeglio. Bene così; Avanti W2F4!

p.s. BElluno è piena di credenti nell'Underground. Molto bene, forse una scena c'è; A belluno c'è troppo talento per tenerlo nascosto....

lunedì 17 novembre 2014

old school

Alle volte la gente  non si rende proprio conto della fortuna che ha. Quando ho iniziato a suonare non c'era un posto come questo blog. Internet era lontana nella testa della gente... i social network....beh, lasciamo perdere. Il meglio che poteva capitare era organizzare un discreto passaparola quando facevi un concerto. Suonare per un panino e se eri stato bravo trovare la recensione di un tuoamico che fotocopiava in un centinaio  di pezzi la sua fanzine che chissa chi chissà dove avrebbe letto, trovando in un negozio di dischi (se nel frattempo eri stato bravo a registrare e a far girare le tue canzoni) una copia della tua demo. Un gruppo che faceva una qualsiasi genere alternativo ci metteva molto di più a emergere.

Ma era poi così male?
Se guardo ad oggi, fra un'invito su facebook ad un evento e un save the date su google calendar, recensioni di vecchi amici su questo o quel portale mi manca qualcosa. E non credo che dipenda solo dal fatto che ho cambiato zona, facce, tempo. Quello che manca, ma non solo qui, oggi, è la scena. E' quel guardarsi in faccia, uscire insieme, trovarsi sotto al palco con gente che non hai mai visto e, dandoti una pacca sulla spalla, organizzare un'altro concerto.

E' difficile avere una scena musicale: la scena è fatta di individui, persone che si riconoscono in uno stile di vita, in un tipo di dissenso, che provano qualcosa quando sentono un certo tipo di musica, che si trovano daccordo con quello che vedono.

E questo oggi manca. almeno qui. Bando alle ciance, agli inviti, agli eventi! Benvenga la tecnologia che aiuta, ma che nel sottobosco dell'underground che qualcosa pulsi ancora! Perchè la gente ancora c'è, quello che manca alla scena forse è il combustibile ad accenderla!